La Provincia di Prato è una provincia molto giovane essendo stata costituita solamente nel 1992 (il 16 aprile).

L’aspirazione di Prato all’indipendenza ha però radici molto antiche. Nel 1919 si costituisce “l’Associazione Pro Prato” che rivendicava la propria autonomia amministrativa e nel 1925 fu istituito il Circondario comprendente i Comuni di Prato, Calenzano, Cantagallo, Montemurlo, Tizzana (oggi Quarrata) e Vernio. Nel 1927 Pistoia diventò provincia. Successivamente, nel 1955, nasce il “Comitato d’iniziativa per la Costituzione della Provincia di Prato” fondato da Rolando Caciolli, Sergio Nannicini, Marcello Santini, Carlo Paoletti e Mafaldo Viterbi. Fu grazie all’opera del Comitato che venne indetto un referendum popolare nel quale furono raccolte migliaia di firme in pochissimi giorni (tra le quale anche quella di Curzio Malaparte) che ribadì la richiesta autonomistica.

Nel 1956 fu fatta richiesta ufficiale da parte del Consiglio Comunale insieme ad alcuni comuni della provincia di Pistoia (Montale, Agliana e Tizzana).

Nel 1981 nasce il “Comitato promotore della Provincia”. Intorno alla metà degli anni ottanta ci sarà un’alleanza con altre città che ambivano a diventare provincia (insieme a Prato, anche Lecco, Rimini, Lodi e Biella).

Si dovrà aspettare il 1992, quando il Governo decretò, nell’ambito della legge di riforma delle autonomia locali, otto nuove province (Prato, Lecco, Rimini, Lodi, Biella, Crotone, Vibo Valentia e Verbania). La nuova provincia fu creata grazie al distacco di 7 comuni dalla provincia di Firenze (insieme al capoluogo, Vernio, Vaiano, Montemurlo, Poggio a Caiano e Carmignano) per un totale di circa 245000 abitanti.

Il primo presidente della Provincia, Daniele Mannocci, è stato eletto nel 1995; il primo Consiglio Provinciale si tiene il 29 maggio 1995 presso il Palazzo Banci-Buonamici.

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