Dopo gli studi
compiuti tra Prato e
Firenze nel 1752, in
seguito a dissapori
con il fratello
maggiore Jacopo
sulla gestione del
patrimonio
familiare, si
stabilì a Livorno
intraprendendo con
successo l’attività
di medico. Dopo solo
due anni lasciò la
città e si trasferì
a Smirne (Turchia)
come chirurgo a
seguito di un medico
locale. Nel 1754
giunse a Londra
dove, dopo un
iniziale periodo
irto di difficoltà
economiche che lo
vide arrangiarsi con
l’insegnamento
dell’italiano,
riuscì nel corso dei
tre lustri
successivi ad
arricchirsi con il
commercio dei
prodotti
mediterranei,
principalmente vino,
inserendosi
lentamente nei
salotti dell’alta
borghesia londinese.
In questo periodo
una breve parentesi
italiana si concluse
con un precipitoso
ritorno in
Inghilterra a
seguito di una
denuncia al
tribunale
dell'Inquisizione
per “importazione di
libri proibiti”.
L’illuminismo e le
idee di libertà
religiosa che
animavano il Mazzei,
ben tollerate nella
Londra di fine XVIII
secolo, erano tabù
nella bigotta realtà
italiana stretta
nella ferrea morsa
della controriforma.
o "Instructions
of the Freeholders
of Albemarle County
to their Delegates
in Convention",
redatto come
istruzioni per i
delegati della
contea di Albemarle
alla convenzione
autoconvocatasi dopo
lo scioglimento
forzato
dell’assemblea della
Virginia imposto dal
governatore inglese,
fu utilizzato da
Jefferson come bozza
per il primo
tentativo di
scrittura della
Costituzione dello
stato della
Virginia.
condannò lo deriva giacobina e prese
atto della rovina
economica, e nel
1791 si trasferì a
Varsavia assumendo
la cittadinanza
polacca e
contribuendo alla
stesura della
costituzione. Dopo
un anno passato a
Varsavia, a seguito
della spartizione
della Polonia nel
1792 rientrò
definitivamente in
Italia, stabilendosi
a Pisa. Nel 1795 la
Polonia fu dissolta
dalla terza
spartizione operata
da Russia e Prussia;
nel 1802 lo zar
Alessandro I si
accollò i debiti
della corte polacca
e Mazzei poté fruire
di un vitalizio. Il
disincantato Mazzei
nel 1799 oramai
settantenne assunse
nuovamente all’onore
delle cronache. Fu
testimone
dell’arrivo delle
truppe repubblicane
francesi in Pisa, e
poi della loro
cacciata, e fu
coinvolto pur senza
danni nei successivi
processi intentati
dal bargello ai
liberali pisani che
si riunivano durante
la breve occupazione
al Caffè dell'Ussero
sul lungarno.
Forse Filippo Mazzei
morì amareggiato nel
constatare come il
Congresso di Vienna
aveva restaurato
l’ancien régime e
che gli Stati Uniti
d’America erano
ancora una fragile
ed instabile
nazione, ma oggi
sappiamo che le sue
azioni e quelle di
altri illuminati
suoi contemporanei
avevano innescato un
inarrestabile
processo che nel
giro di qualche
decennio trasformò
il mondo in uno
simile quello che
conosciamo oggi, ed
i suoi valori sono i
valori che ispirano
le moderne società
civili.
Per le opere di
Filippo Mazzei
clicca
qui.
Testo tratto da
http://www.wikipedia.it

